sabato 6 febbraio 2016

"Non si può proibire ad un albero di essere albero e all'azzurro di diventare cielo"



Ferzan Ozpetek è uno dei miei registri contemporanei preferiti, lo amo profondamente forse perché nei suoi film trapela spesso una struggente malinconia. Qui riporto non solo il link ad una scena del film "La Finestra di fronte" (2003), dove in sottofondo possiamo apprezzare la splendida "Historia de un Amor", ma anche il testo della lettera a Simone che ascoltiamo dalla voce di Giovanna Mezzogiorno.

"Mio caro Simone, dopo di te il rosso non è più rosso, l'azzurro del cielo non è più azzurro, gli alberi non sono più verdi. Dopo di te devo cercare i colori dentro la nostalgia che ho di noi. Dopo di te, rimpiango persino il dolore che ci faceva timidi e clandestini. Rimpiango le attese, le rinunce, i messaggi cifrati, i nostri sguardi rubati in mezzo a un mondo di ciechi, che non volevano vedere perché se avessero visto saremmo stati la loro vergogna, il loro odio, la loro crudeltà. Rimpiango di non aver avuto ancora il coraggio di chiederti perdono. Per questo non posso più nemmeno guardare dentro la tua finestra. Era lì che ti vedevo sempre quando ancora non sapevo il tuo nome e tu sognavi un mondo migliore in cui non si può proibire ad un albero di essere albero e all'azzurro di diventare cielo. Non so se questo è un mondo migliore, ora che nessuno mi chiama più Davide, ora che mi sento chiamare soltanto signor Veroli. Come posso dire che questo è un mondo migliore? Come posso dirlo senza di te?"


Cri

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