venerdì 26 febbraio 2016

In un pomeriggio piovoso di febbraio all’improvviso…



Un pomeriggio piovoso di febbraio, un lunedì con tutta la settimana ancora da affrontare trascino il mio corpo e i miei pensieri a lavoro, pensieri oscillanti tra presente e futuro così incerti. Entro nella sala d’aspetto, saluto le segretarie, mi dirigo verso la mia stanza e vi entro senza guardarmi intorno ma so che due persone mi stanno aspettando, di sfuggita vedo solo le loro sagome sedute vicino alla porta.
Sono solo a metà della giornata e sono già così stanca che ho bisogno di almeno cinque minuti prima di ricominciare, cinque minuti per me…. io e i miei pensieri nel silenzio dello studio. Ok, dai, Cri, è ora…..mi alzo, apro la porta e per la prima volta soffermo il mio sguardo sulle quelle due persone che avrebbero dovuto essere due estranei ed invece, all’improvviso, mi trovo davanti la mia infanzia/adolescenza. Per un istante il cuore si ferma, non riesco a respirare e quasi immediatamente parliamo di te…….ci abbandoniamo ai ricordi di un tempo lontano che non tornerà più, un tempo dove eravamo felici (o forse così ci vedevo con gli occhi di bambina). E il ricordo di chi "non c'è più", di chi non è più nemmeno l'ombra della donna che era ci rammenta quanto siamo fragili e impotenti davanti ad un destino spietato che decide per noi senza possibilità di appello. Cosa ci resta allora? Cosa possiamo fare adesso?....Nient'altro che guardarci negli occhi, che nel frattempo si sono fatti lucidi, e abbracciarci stretti con l'affetto che il tempo non ha scalfito e mai lo farà.
E’ quasi sera, guido verso casa e ti penso. Nella testa tanti perché…… perché con la mia nascita e la mia presenza non sono stata capace di donarti la gioia di vivere e di lottare, perché il destino, dopo tutta la sofferenza, ha voluto questo per te, perché non riesci a comprendere che ho ancora bisogno di te, di quell’abbraccio mai dato, di quel sorriso tanto atteso…..perché mi sento così tanto in colpa, perché…….
Non ho mai pensato di abbandonarti e mai non lo farò ma ho dovuto fare delle scelte difficili e dolorose, è stato necessario prendere la dovuta distanza per non farmi trascinare in un baratro da cui sono certa non avrei fatto ritorno. Spero tu possa un giorno perdonarmi. La donna che un tempo mi ha insegnato ad ascoltare la musica con il cuore, a non giudicare né discriminare gli altri, ad amare e a accogliere chi mi stava chiedendo aiuto e conforto, quella donna sarebbe riuscita a perdonarmi……chissà se nel profondo del suo cuore riuscirà a farlo anche adesso.

Cri